Lettera aperta sull’urbanistica

Pensieri sull’urbanistica a partire dai Piani delle Valorizzazioni e Alienazioni dei comuni di Limbiate e di Cinisello Balsamo e l’istituzione di consorzio artigianale e produttivo a Limbiate

Cesate li, 4 marzo 2010

Cari amici,

Il raggiungimento di alcuni traguardi sono stati l’occasione per fare un bilancio della mia attività (che vi risparmio), ma anche per una riflessione sul mio modo d’intendere l’urbanistica, che forse potreste utilizzare come spunto nei vostri impegni istituzionali o professionali.

Quando nel 1999 venni incaricato per la prima volta a dirigere il settore del Territorio e Ambiente del Comune di Cesate presentai come parte integrante del mio contratto il programma di lavoro che avrei seguito e sulla base del quale sarei stato valutato.

Il programma aveva quale primo obiettivo la valorizzazione e l’apprezzamento del territorio comunale affidatomi in gestione, cosa che ho perseguito con i due Sindaci che si sono susseguiti fino al 2007 quando sono ritornato alla libera professione a tempo pieno.

Tra le prime attività feci fare l’inventario e la regolarizzazione delle proprietà comunali, cui per giustizia nei confronti dei cittadini seguì, quanto più possibile, la conclusione dei procedimenti espropriativi e la definitiva acquisizione dei terreni acquisiti dal CIMEP.

Lavoro che consideravo a ragione la condizione necessaria per contenere le spese di gestione e manutenzione del patrimonio comunale, per recuperare le risorse finaziarie dalla vendita dei surplus e dalla cessione degli standard, per la corretta localizzazione delle opere pubbliche senza spese aggiuntive, per il reperimento di nuove aree, ecc….

Prima di andarmene perseguivo l’intento, che non feci in tempo a completare, di portare a Cesate delle imprese d’eccellenza che costituite in consorzio tra loro dessero lavoro e formazione permanente, condizioni indispensabili per il governo di ogni possibile sviluppo ma anche di riqualificazione del territorio.

Dopo la cessazione del rapporto con il Comune anche altre Amministrazioni mi hanno dato la loro fiducia per valorizzare i loro patrimoni, condividendo implicitamente una tesi a me cara: l’urbanistica è il prodotto non di disegni ma di politiche economiche.

La prima a capirlo fu Maria Teresa d’Austria che con l’Istituzione del Catasto comprese anche quali erano gli strumenti per gestire attraverso la leva fiscale lo sviluppo del territorio ed anche la conservazione dell’ambiente.

In una recente trasmissione su Radio 24 un economista di un paese del terzo mondo, premiato con il nobel, spiegava che la certezza (intesa anche come accertamento) della proprietà, cosa per noi scontata che però manca in gran parte del mondo, è una condizione indispensabile per garantire la democrazia.

L’identificazione, l’intestazione, la consistenza della proprietà immobiliare che è per noi una cosa acquisita nella gran parte dei paesi non è assicurata per la mancanza di mezzi e di regole. Ciò non permette a tutti i cittadini di esercitare in egual modo i propri diritti e di trasmettere ai propri successori delle certezze su cui costruire il proprio futuro.

Pur possedendo tale strumento non siamo consapevoli della sua importanza ed a differenza degli Asburgo, che sul catasto costruirono la programmazione economica e la pianificazione del territorio dell’Impero a partire dalla Lombardia, continuiamo ad impostare l’urbanistica su mappe fotogrammetriche proponendo regole ipocrite che ignorano il “disegno” della proprietà fondiaria e pertanto sono di difficile attuazione, specie se si considera un contesto quale è quello italiano storicamente caratterizzato dalla frammentazione e dal contenzioso generalizzato.

Sulla base di tali presupposti e la fiducia di alcuni Amministratori ho impostato alcuni PGT utilizzando quale base la cartografia catastale, facendo corrispondere gli azzonamenti degli ambiti di trasformazione e la localizzazione delle infrastrutture ai confini dei lotti e dei fondi di proprietà.

Amministratori che coraggiosamente hanno condiviso anche la considerazione dell’importanza basilare di rispettare alla base della pianificazione urbanistica i principi d’equità e libertà del mercato, accettando di ricorrere indifferenziatamente sui loro territori ai principi perequativi, compensativi e incentivativi introdotti con la L.R. 12/2005.

Ma anche Amministratori che come il Sindaco di Cinisello, Daniela Gasparini, nonostante le mie posizioni non allineate sul PGT in corso, mi ha onorato nominandomi nella Commissione per il Paesaggio, che la supporterà nella valutazione del nuovo strumento urbanistico.

Per il Comune di Limbiate il Piano delle Valorizzazioni e Alienazioni delle proprietà comunali sta andando avanti con successo; anche se le gare spesso sono ripetute, l’aggiudicazione in seconda seduta è sempre avvenuta senza che i prezzi venissero ribassati anzi sempre con un rialzo percentuale.

Ciò dimostra che, salvo clamorosi errori nelle valutazioni, il più delle volte non sono i prezzi ad essere sbagliati ma i tempi e i termini delle comunicazioni che devono essere più lunghi e meglio pubblicizzati assumendo nell’interesse pubblico delle responsabilità anche al di fuori dei canali convenzionali.

Difatti perché sia assicurato il successo è indispensabile un’azione di marketing che coinvolga anche gli amministratori,  affinché gli operatori siano rassicurati che alle assegnazioni facciano seguito tempi e procedure certe per la realizzazione degli interventi e che le condizioni di gara siano formate, pur non escludendo nessuno dalla partecipazione, sulla conoscenza di possibili competitori reali e non ipotetici.

A riprova di quanto sopra detto il 10 febbraio 2010 si è costituito con il patrocinio dell’Associazione Artigiani di Limbiate il Consorzio ALA 2010 che si è aggiudicato un lotto delle aree poste in vendita e ora si avvia ai lavori di costruzione dell’insediamento produttivo, onorandomi di avermi scelto come loro consulente e progettista.

Tutto ciò mi gratifica professionalmente perché conferma quanto ho teorizzato per anni e per l’impegno che ho dedicato allo sviluppo di questa zona un tempo conosciuta con il nome di Villaggio Brollo – Città Satellite,  che a partire dal 1929 fu colonizzata da mio nonno, di cui successivamente alla morte mi sono fatto carico dell’eredità morale.

Concludendo  ringrazio gli Amministratori che mi hanno dato la loro fiducia, primo tra tutti il Sindaco di Limbiate Antonio Romeo, al quale faccio un sincero augurio per il suo prossimo impegno politico.

Giuseppe Brollo